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Grillo contro l’incremento del prelievo sulle rendite finanziarie che, fino a ieri l’altro, proponeva ogni giorno

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Non c’è altra spiegazione: deve considerare emeriti coglioni tutti gli elettori del Movimento 5 Stelle. Se così non fosse, non si spingerebbe a prenderli per i fondelli così tanto e di frequente.

Si prenda, ad esempio, la proposta del governo Renzi di incrementare, dal 20 al 26%, il prelievo sulle rendite finanziarie, ovvero il risparmio, onde reperire la provvista necessaria a ridurre del 10% l’Irap. Ebbene, al riguardo, ieri, Pippa Grullo, sul proprio blog, ha scritto:

«“Tassare il risparmio è incostituzionale, art. 47 della Costituzione, La norma ha per oggetto al primo comma il risparmio e il credito (“la Repubblica incoraggia e tutela il risparmio in tutte le sue forme; disciplina, coordina e controlla l’esercizio del credito”). Il risparmio costituisce un valore costituzionale che lo Stato deve incoraggiare attivamente e tutelare contro ingiuste riduzioni di ricchezza.”

Renzie ha aumentato il prelievo fiscale sui guadagni da investimenti finanziari dal 20% al 26%. Chi ha risparmiato per una vita si è visto più che raddoppiare le imposte in due anni. Non è solo incostituzionale tassare il risparmio, ma è anche immorale e in questo caso contrario allo sviluppo di quel poco di economia che c’è ancora in Italia».

Ora, a parte il fatto che tassare il risparmio non è incostituzionale (e lo dice uno notoriamente contrario a qualsiasi incremento d’imposta, e quindi anche a questo); e che la misura in esame non è nemmeno ancora entrata in un disegno di legge, figurarsi in vigore, il Grullo che dice queste cose è lo stesso che, sul proprio blog, cinque giorni or sono – dicansi: cinque – ospitava questa proposta di legge (o meglio: di emendamento) del gruppo 5 Stelle della Camera dei Deputati:

«Quello licenziato oggi in tutta fretta dall’Aula, il cosiddetto Decreto ‘Scatti’, è un provvedimento che stanzia fondi insufficienti per gli insegnanti e obbliga la scuola a nuovi tagli che vanno a danno degli studenti. Abbiamo provato a far ragionare la maggioranza e il Governo presentando emendamenti per i quali avevamo trovato la copertura attraverso la tassazione delle rendite finanziarie ma, per l’ennesima volta, ci è stato risposto di ‘no’».

Ora, io potrei anche fermarmi qui, nel senso che l’obiettivo del post è stato raggiunto: dimostrare quanto il Gran Fruitore di condoni tombali ed edilizi abbia scarsa considerazione degli italiani, in generale, e dei propri elettori, in particolare. Potrei, ma non voglio. Per cui continuo.

Sempre sul proprio blog, Pippa Grullo, il 17 ottobre scorso, dunque: cinque mesi fa, ospitava questo intervento della deputata Laura Castelli:

«“La legge di stabilità è una manovra finta e fasulla che vogliono farci credere possa salvare il Paese, un Paese in cui un pensionato prende 500 euro e uno ne prende 15.000. Questo governo prendete addirittura ringraziamenti per i tagli che non ha fatto. Noi dovremmo ringraziarli per non aver fatto tagli alla Sanità? Magari le rendite finanziarie dovevano essere più tassate e le pensioni d’oro tagliate in maniera decente».

Ancora.

Cinque giorni fa, il Deputato Pentacolare Giuseppe Brescia, intervenendo alla Camera, proponeva di «tassare di più le rendite finanziarie per finanziare la scuola».

Il 12 novembre scorso, invece, e come ricorda il sito AbcRisparmio riprendendo un articolo apparso su Il Sole 24 Ore:

«“Il Movimento 5 Stelle fa propria la proposta di aumento del carico fiscale sulle rendite finanziarie e sui capital gain inizialmente ipotizzate dal Governo […] Con l’aggiunta, almeno per la proposta presentata come primo firmatario da Francesco Molinari (M5S) che, oltre a rilanciare la tassazione delle rendite finanziarie fino al 22% e a rivedere le quote deducibili di minusvalenze e perdite dalle minusvalenze e perdite dalle plusvalenze e agli altri redditi diversi, punta a reintrodurre una patrimoniale sui grandi patrimoni mobiliari e immobiliari di valore complessivo superiore ai 1,5 milioni di euro.” Scopo di questo emendamento è recuperare le risorse per garantire la detrazione sulla Tassa comunale sulla casa di 50 euro per componente del nucleo familiare».

Ancora.

A maggio, il quotidiano online Linkiesta scriveva:

«Il senatore Francesco Molinari è l’estensore del ddl per la cancellazione dell’Imu sulla prima casa, ad eccezione di abitazioni signorili, ville di lusso e castelli. Per la copertura economica i grillini hanno studiato il raddoppio delle aliquote nei confronti dei concessionari del gioco d’azzardo, mentre le tasse sulle rendite finanziarie passerebbero dal 20% al 27%, cui si aggiunge l’aumento dell’imposta sulle transazioni finanziarie introdotta con la legge di stabilità 2013».

Concludiamo con l’attuale vice presidente della Camera dei Deputati, Luigi Di Maio (29 settembre 2013):

«Per fermare l’aumento dell’Iva basta alzare la tassazione sulle rendite finanziarie (i guadagni in borsa)».

Coglioni. Ecco come vi considerano Grillo e i suoi.

Che dire? Unicuique suum.




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